venerdì 1 dicembre 2017

Il fallimento italiano passa anche dalla giustizia

Dopo le balle sulle statistiche del perché gli italiani fanno sempre meno figli, anche se gli indicatori indicherebbero ripresa (sará il caso di cambiare indicatori, o di imparare a leggerli bene?), riflettevo oggi su alcune notizie che riguardano la giustizia italiana.

1. La "giustizia"toglie ai genitori naturali la figlia perché sono troppo anziani. Dopo qualche anno, e con la figlia affidata ad altri, ancora la "giustizia"decide di riaffidare la bambina ai genitori naturali.
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2017/12/1/Genitori-nonni-Monferrato-bimba-tolta-a-mamma-e-papa-perche-anziani-Cassazione-deve-tornare-con-loro-/795291/
Provate a calarvi nei panni di due genitori che si vedono strappare la figlia dalle braccia da un giudice, e poi un altro giudice decide che non era corretto...nel frattempo la figlia te l'hanno cresciuta altri. Per i media é un "caso spinoso". Io dico che era uno schifo, e lo dico da essere umano.

Se pensate che questi giudici si ergono a Dio in Terra e non hanno diritto di decidere in nessuna maniera a chi togliere i genitori, se questi danno comunque amore e affetto a un ragazzino, non siete i soli. Anche perché quando la cantante Gianna Nannini divenne mamma a 54 anni, o Mike Bongiorno ebbe l'ultimo figlio a...udite udite!!-- sessantaquattro anni, non mi pare nessun giudice si sia mosso per sottrar loro i ragazzini. Due pesi, due misure.


2. La "giustizia"condanna un padre per aver menato un ladro che rubava in casa, sorpreso dalla figlia che si era messa ad urlare avendo sorpreso il ladro nascosto nel bagno di casa, di ritorno dopo un gelato in piazzetta. Il ladro era un rom, un gitano, un sinti (ora va di moda chiamarli cosí) ma nel mio quartiere tutti li chiamavano zingari. Il ladro libero di delinquere, un padre agli arresti domiciliari, una bambina di 10 anni traumatizzata, un giudice che ha sentenziato che cosí ha da essere.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/difende-sua-figlia-ladro-giudice-condanna-padre-1469685.html


Ora, sono casi diversi, ma onestamente ce ne sono a decine tutte le settimane e sono spesso sentenze che fanno rivoltare lo stomaco. Chiamarla giustizia é troppo, onestamente. Al limite, applicazione della legge "ad personam" a seconda del tizio che occupa la cattedra del tribunale.

Vi state domandando perché la gente inizia a votare l'estrema destra, con recrudescenze che speravamo di avere dimenticato? Perché forse, dico forse, si sente abbandonata non solo dalla politica, dai giornalisti che raccontano la cronaca, dagli intellettuali che discutono sul sesso degli angeli, ma anche dalla magistratura.
Visto che sono curioso, ho cercato di capire quanto lavorano questi magistrati italiani: voglio dire, per decidere sulla vita di cosí tante persone, lo stato sceglierá persone in grado di leggere centinaia di pagine di rapporti al giorno, tutti i giorni, e di decidere sulla base di una fredda disamina dei fatti. Devono essere dei fenomeni, questi! o no? Io mi sentirei schiacciato dal peso della responsabilitá di infliggere una pena ad un padre di famiglia che ha sorpreso un ladro in casa.

E io ai fenomeni non ho mai creduto. Seguo Diogene il cinico.

Avete idea di quanto guadagni un magistrato, pagato con le tasse degli italiani?
2200 euro netti al mese, il primo anno
3600 euro netti al mese, dopo tre anni
5800 euro netti al mese, dopo 7 anni
Fino a 7500 euro al mese, dopo 20 anni
Ma parliamo di un magistrato ordinario! Con avanzamenti di carriera AUTOMATICI. Cioé, lasci il pedale della frizione in folle, l'auto va in discesa da sola e fai cassa! Lasciamo stare poi quelli che fanno vera carriera, o i giudici della corte di cassazione. In quei casi parliamo di 15000 euro netti (non 1500, ma qundicimila) al mese...senza contare tutti i benefit, pagati sempre dai "contribuenti" (nota: in inglese contribuente si dice taxpayer, cioé pagatore di tasse, il che é piú corretto a mio avviso visto che "contribuire"sottende la possibilitá di farlo su base volontaria, mentre le tasse si pagano e basta).

Un "ordinario"ingegnere, profilo di alto livello, quelle cifre probabilmente non le vedrá mai, per non parlare della cifra stratosferica delle pensioni che gli ex magistrati percepiscono.
Calcolate anche che se un ingegnere lavora male, non fa carriera, i progetti falliscono. Se un giudice condanna un innocente, non c'é alcuna sanzione.
Un Dio in terra, insomma.
Un sogno da difendere con mantellina e martelletto.

Uno dirá: vabbé, magari sgobbano 16 ore al giorno, 7 giorni su 7. Avranno notti tormentate, roba che manco Cartesio quando urló nel cuore della notte il suo cogito ergo sum, in preda alla paranoia.
Macché. Al di lá dei giudici che combattono le mafie (e vivono sotto scorta una vita difficile, ma sono una esigua minoranza, e a loro va tutto il mio rispetto) un magistrato ordinario non lavora piú di 40 ore settimanali. Vita di ufficio. E sappiamo come si configura la vita di ufficio di un dipendente pubblico. Basta entrare in un qualsiasi ufficio pubblico.
Non subiscono controlli, non hanno obbligo di orario, la produttivitá non é soggetta a valutazione.
Io, come ingegnere, sono sottoposto a valutazioni annuali sull'operato, leggo centinaia di documenti tecnici in inglese, per avere un aumento devo dimostrare di essermelo meritato.
Notare che tutti i giorni i giornali e i telegiornali ci martellano le santissime con la storia che dobbiamo essere piú produttivi. Piú output a paritá di tempo di lavoro. Noi dobbiamo essere piú produttivi, mica i magistrati.

La gente si indigna se un calciatore prende 200 milioni di euro per un ingaggio. Ragazzi, sveglia!, quelli sono soldi privati, ci si pagano le tasse sopra, un giocatore é un asset di investimento. C'é il rischio che si faccia male, che venga squalificato, che non giochi per mesi. O che giochi male. E la societá, gli azionisti, gli sponsor, perderebbero soldi. I loro soldi. Soldi PRIVATI.
Con i magistrati si parla di soldi PUBBLICI che finiscono in un tritacarne costosissimo, lento, farragisono, senza possibilitá di valutare i rendimenti di questi funzionari dello Stato.
Io mi inalbero molto piú per duemila euro di soldi pubblici dati alla pene di segugio che per duecento milioni di denaro privato investito male.

Parliamo di gente, i magistrati, che ha 45 giorni di ferie l'anno, piú altre 8 di festivitá varie.
Vogliamo iniziare a valutare l'operato di questi custodi della giustizia e a pagarli in relazione ai risultati (decidessero loro stessi la metrica di valutazione, almeno si comincia) o anche questo é populismo?
Mi diranno: non si puó fare. E perché? Esistono indicatori per ogni cosa, anche gli Invalsi per le scuole, gli stipendi dei neolaureati a seconda della facoltá che hanno seguito, ma non per i magistrati?
Apro una parentesi: Cari prof, odiate gli Invalsi, eh? chissá perché....forse perché sono metriche obiettive?

Cari giudici, scendete dalla....cattedra, appunto, del tribunale. E cominciate a guadagnare a seconda dei vostri risultati e del numero dei casi che risolvete.


E in Europa? va persino peggio! o meglio, se chi legge queste righe é un magistrato.

sabato 4 novembre 2017

Dialogo sui minimi sistemi

A me viene da ridere.

Dico, sul serio, pensando al livello dei giornali italiani (non che altrove siano migliori, quelli francesi e inglesi sono forse peggiori).
Ho immaginato un dialogo tra due persone. Inizia cosí.

Visto? prima si parla di inflazione, che é brutta, ora si dice che se é troppo poca é peggio. Non ci vogliono far capire nulla. Lo fanno apposta.

Se leggi i giornaletti tipo Sole24ore, non puoi capire nulla: ti dicono che l'inflazione é inseguita dalle banche centrali, ma nonostante abbiano stampato fantastiliardi, voi quei soldi non li avete visti in uguale quantitá quindi non siete usciti a correre a svuotare Euronics e comprarvi TV OLED, a IKEA a comprare nuovi armadi, e Leroy Merlin a rifarvi i bagni. Questo dovreste chiedere a chi votate. Dove finiscono i soldi stampati dalle banche visto che a voi le tasse continuano ad aumentare.

Perché é cosí importante?
Perché quei soldi sono rimasti confinati nelle banche.

E come mai?
Perché le banche ci hanno comprato titoli di Stato e altre cose.

E quindi?
E quindi i titoli di stato hanno rendimenti bassissimi.

E allora? 
E allora il risparmiatore medio non vede un euro se compra i BTP e i fondi di investimento preferiscono investire in azioni che a loro rendono di piú. Calcola che quando la banca ti propone un fondo ti fregano su commissioni su commissioni.

Mica ho capito...ma alla fine dove vanno tutti quei soldi creati dalle banche?
A finanziare lo Stato che puó indebitarsi pagando bassi tassi di interesse. E le azioni delle compagnie quotate in borsa. Che a loro volta comprano case investendo nel mattone e tirando su i prezzi dell'immobiliare. I soldi sono come un fiume, quando li crei, come l'acqua da qualche parte vanno a finire.

E'un bene no? Voglio dire: azioni che vanno su, la mia casa che acquista valore, lo Stato che si indebita con poco!
Dipende: serve a chi ha giá i soldi, che puó investire in borsa e comprare una casa da mettere in affitto. E'deleterio per i giovani che escono dalle universitá (americane, irlandesi, inglesi, per dirne alcuni) con enormi debiti e non possono comprarsi nemmeno la casa e ricorrono agli affitti.

Ma lo stato cosí puó investire in progetti importanti!
Vedi, l'uomo sempre uomo é, e i politici vedono un orizzonte di 5 anni, se va bene. Insomma, esaudiscono promesse elettorali, mentre gli investimenti di lungo termine richiedono sacrificio, rinunce, risparmiare oggi per guadagnare domani, pensare ai propri nipoti anziché a se stessi. Se si hanno due spicci in piú, i governi li vanificano in mance elettorali. Non tutti, ma é la media. Fa comodo aumentare la spesa pubblica per assicurarsi i voti.

Ok, allora ognuno per sé! A me che me ne frega! Ho il mio stipendio, no?
Se sei dipendente pubblico, o pensionato, stai meglio di tutti gli altri in questo momento. Hai un gruzzoletto, il reddito fisso, e siccome i soldi girano poco, c'é poca inflazione. Se sei giovane, lo prendi in quel posto. Se hai un figlio, é probabile che con le tue "rendite"di posizione anagrafica lo aiuti a pagarsi l'affitto.

Vabbé,. é la storia che la classe media di una volta si dice stia sparendo...
Chiariamo che la classe media sta sparendo nei vecchi paesi industrializzati (occidentali). In quelli orientali (Cina, Thailandia, o India), o nei paesi emergenti (Messico, Brasile, per dirne due..) si sta espandendo!

Ah! mica lo dicono! della Cina dicono solo dell'inquinamento e che si compra il Milan. Ma perché qua la classe media sparisce? Non hanno piú voglia di lavorare come i nostri nonni?
Lunga da spiegare. Diciamo che noi occidentali abbiamo preferito spostare le fabbriche in Cina, Taiwan, Messico, India etc, con tutto quel che ne consegue per le lauree in ingegneria, lavori da tecnici specializzati, servizi del terziario, etc. In genere sono (erano..) posti di lavoro ben remunerati.
Ora quei posti si sono in buona parte trasferiti nei paesi in via di sviluppo.

Vabbé, ma chi glieli dá i soldi a quei paesi per fare fabbriche, aprire universitá etc?
Bella domanda...negli ultimi 45 anni soprattutto gli USA.

Ma che diamine dici?
Vedi, facciamo un esempio. Io sono gli USA. Compro un frullatore. Siccome il frullatore americano costa troppo, lo compro dai cinesi che lavorano come cinesi, appunto, per quattro spicci di Yuan.
I cinesi vendono il frullatore a me che sono americano, che pago in dollari. E loro sono contenti.
Siccome i dollari a Pechino non sanno come spenderli, li convertono nella loro valuta, il Renmimbi, o Yuan, che sono creati dalla banca centrale..

Fermo!!! e che la banca centrale crea i soldi dal nulla??
Certo. A partire dal 1971. TUTTE le banche centrali. Prima non si poteva. Anche le banche commerciali creano soldi dal nulla. Ma questa é un'altra storia..ora lasciami finire. Dicevo, Chang il cinese mi ha venduto il frullatore, porta i dollari guadagnati alla banca locale, che glieli converte in Yuan, e quindi inizia a spendere quei soldini in Cina. Mettici milioni di cinesi, e capisci che con quei soldi tirano su fabbriche, universitá, ponti etc.

Vabbe', aspetta, ammesso che sia vero quello che dici, mi stai dicendo che cosí l'operaio che faceva il frullatore in America ora é disoccupato, mette casa all'asta, e va a fare il cameriere? Mentre il cinese dalla ciotola di riso e la carriola é passato ai ravioli al vapore e alla macchina?
Esatto.

Mica puó durare in eterno!! cioé, gli USA i dollari non li finiscono?

No, anche loro stampano dollari all'infinito. Finché qualcuno glieli compra, tirano avanti.

Assurdo. Ma chi ci guadagna in tutto questo?
Chi stampa i dollari e li fa girare, comprando e vendendo gli asset (azioni, titoli di stato, immobili, porti, autostrade, etc) che i dollari possono comprare.

Ma non é giusto! cioé, io non voglio che mio figlio debba lavorare in Cina per fare l'ingegnere fra dieci anni!
Giusto o no, é legale. Cosí stanno le cose.

Vabbé, ne riparliamo! Le cose che mi dici non le dice nessun altro, per me sei un po' un cospirazionista. Cina, USA, dollari dal nulla, Sud Est asiatico, banche centrali!!
All'inizio quello che parlava di complotti eri tu. Ora sarei io? Pensala come ti pare. Peró io posso fornirti spiegazioni e dati per suffragare quello che affermo, mentre tu?

Sí. Hai studiato, ma non significa mica che hai ragione! i giornali non dicono queste cose.
Fatti una domanda e datti una risposta.


giovedì 28 settembre 2017

Integrarsi in un paese straniero

In un precedente post, ho parlato della questione della responsabilizzazione dell’individuo e ho fatto un confronto tra i sistemi scolastici italiano e olandese.

Ho posto l’accento su un particolare importante: e cioè che mentre la scuola olandese è “assertiva”, quella italiana è soprattutto “punitiva”. E che il discorso di non imporre compiti a casa a giovani studenti bambini va inquadrato in un’ottica a largo spettro: non significa diventare brocchi alla maggiore etá, significa che ogni bambino tende a essere fortemente responsabilizzato (e quindi gli si accorda anche fiducia): è responsabile dei quaderni e dei libri e dei pennarelli che la scuola gli fornisce gratuitamente, perché poi deve passarli alla classe successiva l’anno dopo. Se non passa il citotest, cioè un esame periodico volto a capire quali sono le attitudini del bambino, si insiste per capire quali sono le lacune e si parla con la famiglia. 

In Olanda un bambino puó ripetere un anno se non è ancora considerato idoneo. Non è una colpa. Succede a molti bimbi anche olandesi: si ha bisogno di piú tempo per masticare bene la lingua, consentire alla classe una formazione omogenea, non avere bimbi frustrati perché faticano troppo con il programma. Quando ho scritto questo, apriti cielo! Commenti di persone che pensano che i bambini diventeranno futuri sfigati la cui autostima è stata distrutta!

Molti commentatori hanno preso il post  come un match “Italia vs Olanda” ma non era la mia intenzione. Sará che del calcio non me ne frega niente, ma ho considerato il modo di rispondere di alcuni commentatori “antropologicamente” interessante, fino a quando qualcuno non è passato alle offese personali gratuite. 

Ma i cretini sono dappertutto. Io scrivo per gli intelligenti.

La scuola pubblica olandese è di stampo montessoriano, e la Montessori fu una geniale, illuminata e umanissima docente italiana: boicottata nel Belpaese (chissá perché…), insegnó qua in Olanda. In Italia, abbiamo una tradizione cattolica improntata sul senso di colpa e sul dovere. Non è un caso che i bambini olandesi (i bambini, insisto) siano fra i piú felici del mondo. E vorrei ben vedere: fanno tantissima attivitá fisica, hanno a disposizione la bicicletta che moltiplica di dieci volte la loro libertá motoria, fanno pochi compiti il pomeriggio, le insegnanti sono giovanissime. Fatevene una ragione.

Oggi voglio parlare del problema dell’integrazione in Olanda. E mi baso sulla mia esperienza, sperando di fare cosa utile per chi ha voglia di confrontare la mia di esperienza con la sua, magari in un altro Paese.

Molti olandesi sono razzisti. Al di lá della apertura di facciata, posso garantirvi che se una donna olandese si sposa con un italiano (o viceversa), la cosa è malvista specialmente dalla vecchia generazione. Sono apertissimi mentalmente finché l’integrazione riguarda altri.
Gli olandesi sono tirchi rispetto allo standard italiano. Ai limiti del comico, o del tragico, a seconda dei punti di vista. Ho tonnellate di esempi, personali e non. Non arrivano ai livelli tedeschi, per i quali se sei gentile e non ti fai pagare per un favore sei un povero scemo, ma contano il singolo centesimo. La differenza sostanziale è che l’olandese è allegro, il tedesco è mediamente sempre incazzato.

Io ho avuto pochi problemi con l’integrazione. Altri italiani ne hanno avuti di enormi. Ammetto che se un olandese tende a guardare me o la mia famiglia con la puzza sotto al naso, io di puzza sotto al naso ne metto il doppio. E lo faccio percepire. Ma sono problemi che si trovano anche in Italia. I razzisti sono ovunque, e i bambini respirano aria razzista da piccoli, specie dalle madri e specie se sono femminucce. I maschi meno: se tizio ti sta antipatico, gioca nella squadra avversaria, o si fa a botte e la cosa lá finisce. Le femminucce invece attuano veri e propri schemi di esclusione sociale ai danni delle sfortunate piccole straniere.

Sí, ma non con tutte le straniere.

E qui sta il punto.

In Olanda devi saper badare a te stesso. Se sei italiano, ma non ti lamenti, lavori sodo e ti integri, ottieni il rispetto. Io non parlo olandese, parlo solo inglese, da tre anni ormai. Mia moglie parla olandese, adesso. Dopo due colloqui, ha trovato lavoro. Bene, io me ne frego di non parlare olandese, mi scuso e sorrido, dico sempre “il tempo è poco e, sorry, mi serve piú il francese dell’olandese per lavoro, quindi sto studiando francese. E Poi lo parlate cosí bene voi l’inglese! Davvero, siete bravissimi”. E con una sana leccata di culo lá finisce. Pago le tasse, tengo pulito, non sopporto gli zozzoni, mando mio figlio a scuola pubblica. Non sono religioso. Nessun problema.
Un’altra famiglia italiana invece ora vuole cambiare scuola alla figlia. Bambina intelligente, era felicissima, ora dice che è infelice, le compagne di classe l’avrebbero isolata. Sapete una cosa? La madre non parla con la maestra (non capisce una parola, mastica pochissimo l'inglese), non parla con le madri delle bambine che sembra abbiano isolato la figlia per sapere se ci sono incomprensioni. Il padre non si vede mai, sempre al lavoro come cuoco. Cioè la famiglia non ha contatti con altri olandesi. E la soluzione qual è? Scappare. Altra scuola. Altro adattamento per la bambina. E i genitori fanno le vittime "contro il sistema". Io e mia moglie quando nostro figlio era stato preso di mira da un paio di ragazzini piú grandi (botte, per dirla tutta, perché c’erano un paio di stronzetti nel giardino pubblico) ci siamo inviperiti: parlato coi genitori, e poi con la maestra. Risultato: fine delle provocazioni. Poi, i ragazzini hanno fatto due gruppetti che si stuzzicano e talvolta si menano ma lá finisce perché è lotta bilanciata. Da ragazzino io facevo sempre a botte e sono cresciuto lo stesso. Ho spiegato a mio figlio che se uno lo mena senza ragione, lui deve menare due volte, perché altrimenti passa il messaggio che non sa difendersi. Sei in terra straniera, fatti rispettare. Se stai in classe, rispondi come si deve e poi vai dalla maestra, circostanziando i fatti. Impara ad andare bene a scuola, a farti amici. Non a fare ghetto con altri italiani “perché cosí è facile”. Ora il bambino è felice, fa sport, va bene a scuola e ha i suoi amichetti (per inciso per i bambini olandesi il divano è un trampolino di lancio, anche quello degli amici italiani che costa il triplo rispetto alla robaccia che si trova nelle case olandesi).

La scuola olandese ha messo a disposizione per mio figlio logopedista e tutor per il primo anno. Gratis. E specialista dal ministero dell’istruzione per bambini figli di non-olandesi. Ora il mocciosetto non ne ha bisogno e si approfitta largamente del suo olandese per non farsi capire da me quando non vuole farsi capire J
Quindi: integrarsi è difficile, ma lo diventa a dismisura se nel paese che ti ospita ricerchi le stesse cose che hai lasciato nel paese natío. Cultura, cibo, meteo, donne, traffico, bar, caffè, rapporti coi colleghi. E maestre stressate.

Ovunque vai, in un paese straniero, sarai sempre uno straniero. E'importante farsi accettare: e il primo passo é che é tuo dovere capire che sei un ospite, e non puoi accampare diritti se prima non ottemperi ai tuoi doveri. 


E parliamoci chiaro: ci sono tantissime cose che ti mancano della tua terra. Quando faccio il turista in Italia mi ingozzo di sole e caffè e mare. Abbraccio gli amici di una vita. Mio padre. Ma poi dopo qualche settimana me ne voglio tornare nella mia Olanda, serena, ordinata e magari pure provinciale. Alla fine è tutta una questione di scelte che vengono fatte mettendo le cose sui due piatti della stessa bilancia. Reddito, prospettive, serenitá, TEMPO LIBERO. 

domenica 24 settembre 2017

Il buonismo idiota: le quote rosa


Per motivi di lavoro non ho potuto aggiornare il blog in inglese, e siccome gli impegni si stanno intensificando, ho deciso che d'ora in avanti scriveró i miei post in italiano direttamente. 


Oggi vorrei parlare di un aspetto non marginale della vita lavorativa europea. Ripeto: europea, non solo italiana, anche se leggendo i loro commenti, capisco che molti commentatori pensano che l'Italia sia il centro del mondo e che quindi e i difetti e pregi italiani siano in qualche maniera unici. Siamo i piú corrotti (falso), quelli che sanno meno l’inglese (falso), quelli con il paese dove peró si vive meglio (falso), in riferimento ad altri paesi europei avanzati.
Lavorando all’estero, ho scoperto che l'idiozia é trasversale e non conosce confini geografici.Ogni paese eccelle per qualcosa e fa schifo per qualcos altro. Gli italiani sono mediamente disorganizzati, gli olandesi tendono mediamenti a fregarti in ogni trattativa commerciale, i tedeschi considerano un atto di gentilezza come una debolezza propria di uno sfigato che considerano come essere inferiore. E’un dato di fatto. Siamo tutti diversi.

C’è peró una idiozia che ci accomuna tutti: ed è il politicamente corretto.
Oggi mi soffermeró su una particolare variante del politicamente corretto: le quote rosa. E partiró da un esempio: gli alti stipendi nel settore aerospaziale .

Preambolo: tempo fa parlavo con un mio collega francese, il quale mi diceva che al CNES (centro nazionale di studi spaziali francese) é in uso la politica di agevolare le donne in termini di assuzioni e carriera dirigenziale.
Siccome vale la stessa cosa in generale nel consorzio aerospaziale europeo (industria e agenzie governative e paragovernative), ho deciso di esaminare la questione perché mi riguarda piú da vicino.
Parliamo di societá private, ma soprattutto semipubbliche o pubbliche dove gli stipendi sono molto al di sopra della mediana nazionale (se non siete pratici della differenza fra mediana e media quando si parla di salari, e come il governo e l’Istat vi fregano con le loro chiacchiere, vi suggerisco di leggervi questo articolo che scrissi a suo tempo per evidenziare come l’ignoranza della statistica é uno dei mali piú seri del nostro tempo perché non siamo in grado di dare peso ai dati che vengono forniti dai portavoce di governo).

Perché quegli stipendi sono molto al di sopra della mediana nazionale? Perché parliamo di ingegneri, fisici, matematici, le cui competenze si pagano visto che lavorano in settori chiave (aerospazio e difesa) del governo. Sono posti che fanno gola a tanti: lavoro ai massimi livelli tecnici, personale istruito, mensa, sindacato organizzato e potente, visite mediche interne, ferie riconosciute e cumulabili, contributi pagati, largo numero di trasferte all’estero per cui viene riconosciuta una extra diaria, etc.

Capite quindi che dire “applichiamo le quote rosa”, cioé minimo il 50% delle assunzioni devono riguardare le donne e la carriera deve privilegiare il gentil sesso, causa di fatto una grossa discriminante sociale di accesso a salari di un certo rilievo.

La domanda che uno con un po’di buon senso dovrebbe porsi é la seguente: ma quanti ingegneri, matematici e fisici sono donne rispetto al totale che esce dalle universitá?
La risposta richiede di scavare un po’nei numeri e fare qualche considerazione a latere.
Innanzitutto, non tutte le lauree in materie scientifiche hanno pari “peso”: ad esempio, ingegneria elettronica, meccanica, aerospaziale, dei materiali hanno un peso diverso che non ingegneria ambiente e territorio o gestionale. Le prime sono tecnicamente piú “hard”delle seconde, e sono rivendibili molto piú che ambiente e territorio o gestionale. Le cose vanno dette. Chiaramente c’é il laureato in ambiente e territorio che ha trovato un ottimo lavoro in Finmeccanica, ma non fa media.

Quindi, concentriamoci su lauree tecniche “hard” ad alta rivendibilitá e ad alta remunerazione. Mi concentro su ingegneria perché conosco il mondo piú da vicino.

In Italia leggiamo che:
·       Ci sono troppo pochi laureati in generale, rispetto all’Europa
·       Non c’é lavoro per laureati
·       L’abbandono scolastico ha subito una impennata
·       Il tempo per trovare il primo lavoro é inferiore per gli ingegneri che per altre categorie
·       Lo stipendio mediano di ingresso per un ingegnere nel mondo del lavoro è tra i piú alti tra i laureati.
·       L’emigrazione italiana è stata di 150mila unitá nel 2015, soprattutto di personale istruito. Ho giá scritto al riguardo. Si tratta di numeri largamente sottostimati. L’emigrazione di qualitá è piú alta di almeno il 30%.

Tutte queste informazioni sono apparentemente contraddittorie (troppi pochi laureati ma non trovano lavoro?? Allora troppi rispetto a che?? Lo stipendio è tra i piú alti…sí, ma perché i giovani ingegneri vivono con i genitori?), contengono un po’di veritá ma di fatto sono parziali.
La veritá é semplice, e si articola in pochi punti
1.    In Italia non c’é crescita da oltre venti anni, e il tessuto industriale si é contratto del 25% in dieci anni. E’l’industria che traina l’economia in un paese avanzato. Mancando veri investimenti in ricerca, sviluppo, produzione, qualitá, logistica, etc. sono mancate le condizioni di impiego di un numero di ingegneri che, per quanto ridotto, é superiore alle necessitá del mondo industriale italiano, competitivo nel ramo spaziale con gli stipendi bassi anziché con la produttivitá ottenuta con la ottimizzazione dei processi, nonostante la presenza di menti brillanti. Parlo per esperienza vissuta sulla mia pelle: per confronto, la vituperata Francia, regina della spesa pubblica, investe enormemente nella innovazione di apparati di test, produzione e controllo della qualitá (a partire dalla implementazione della lean production). Per la legge della domanda e dell’offerta, che i miei colleghi ingegneri  sembrano ignorare anche se è la piú importante legge della vita, quello che accade é che si hanno stipendi bassissimi in Italia anche per gli ingegneri (fatevi una ricerca su Glassdoor). Una mia collega, precaria con rinnovo annuale in Selex e con dottorato sui materiali, prendeva milleduecento euro al mese netti.
2.    In Italia c’é una enorme barriera fra le necessitá dell’industria italiana e quello che l’universitá sforna. Questo é un sottoprodotto della scuola italiana, per come é improntata. Prendere una laurea ”a prescindere” dalla situazione di mercato non serve a nulla. Il ritorno dell’investimento per la spesa dell’istruzione, e blocco sui banchi di scuola per anni, rischia di essere negativo. Moltissima teoria, poca o nulla pratica. E’chiaro che chi ha studiato materie scientifiche e ha una mente aperta ha un vantaggio all’estero dove invece ci sono stati molti piú investimenti nell’industria e queste competenze vengono riconosciute e pagate. 
3.    In Italia c’é un abominio di vantaggi del pubblico sul privato, specie in questo periodo di deflazione salariale. Perdura da circa venti anni. Quindi, anche potenziali buoni ingegneri sono piú portati a fare il concorso in polizia o nelle forze armate che non ad entrare nell’industria, dove rischi di fare il precario per anni, o aprire una attivitá, perché ti massacrano di tasse e carte bollate, mentre nelle forze armate puoi fare carriera rimanendo seduto su una sedia e aspettando che passi il tempo necessario. Ho una collega che fa il vigile urbano ed é felicissima cosí. Il posto fisso vince nell’immaginario collettivo. Una industria che chiude i battenti obbliga l’ingegnere a trasferirsi altrove, con altissmi costi personali. Uno con il posto pubblico non corre questi rischi e difenderá col coltello fra i denti lo statu quo.
4.    La via di uscita, unica se consideriamo i grandi numeri, per personale tecnico e scientifico specializzato italiano è l’emigrazione: richiede coraggio, capitale familiare se giá non si lavora, e se si ha famiglia bisogna avere le palle di mollare tutto e fare economia i primi tempi. Le possibilitá di successo sono peró alte, se si ha l’umiltá di lavorare sodo. In genere chi emigra queste qualitá le ha, e aumenta la confidenza in se stesso quando riscuote i primi personali, anche se piccoli, successi. Ecco perché gli italiani all’estero sono in genere ben visti.

Quindi, sí, in genere gli ingegneri trovano prima degli altri lavoro in Italia, ma sono lavori che non consentono una vera indipendenza economica almeno per i primi anni. Le lauree umanistiche, a meno che non si abbiano le spalle coperte, sono inutili per costruirsi una famiglia. Mediamente, ovvio, ci sono sempre le eccezioni. Se i laureati in discipline umanistiche fossero pochi rispetto alle esigenze, prenderebbero stipendi alti. Ma siccome sono troppi rispetto alle esigenze, sono disoccupati o lavorano nei call center. Legge della domanda e dell’offerta.

Veniamo al punto del post. Le quote rosa.
Anche emigrare non protegge da questa piaga, figlia del buonismo imperante in Occidente.
In Italia l’80% dei laureati in ingegneria in discipline “hard”sono uomini. Cosí come in Francia. Buon senso vorrebbe che analogamente, per la legge dei grandi numeri, l’80% delle assuzioni fossero maschili, l’80% dei dirigenti fossero uomini, e cosí via. Proprio perché competenze e intelligenza dovrebbero essere equamente distribuite tra uomini e donne.
Ebbene, ormani non é piú cosí. In nome delle quote rosa, donne che magari non hanno le stesse competenze dei loro colleghi maschi sono preferite nei percorsi di assunzione e carriera. E questa forma di buonismo, che non privilegia i migliori, ma il sesso, sta giá facendo danni nell’industria.
Uomini e donne hanno pari diritti e pari doveri sul posto di lavoro. Hanno intelligenze diverse e complementari. Ma non si puó tendere ad avere una dirigenza composta per il 50% da donne nell’Industria aerospaziale e nella Difesa se poi i laureati in materie scientifiche sono per l’80% uomini. Si introduce una inefficienza enorme nel mercato del lavoro per ostentare alla politica e all’elettorato ignorante una uguaglianza di facciata.
Basta girare nel sottobosco di internet: fatevi un giro per i blog di elettronica, meccanica, i forum tecnici di informatica: scrivono quasi tutti uomini, per oltre il 95%.  Apple l’ha creata un uomo, Amazon pure, Bitcoin é promosso da una comunitá di sviluppatori composta in massima parte da uomini. I blog finanziari sono scritti – e commentati - quasi tutti da uomini.



Le “Quote Rosa” sono un altro tassello di questa idiozia collettiva che sostituisce al pragmatismo che faticosamente costruisce e diversifica, l’ideologia stracciona che nichilisce e omologa. Un ennesimo esempio di diciotto politico.

domenica 8 gennaio 2017

Germans said that

In the eurozone we are witnessing a change of wind. This time it's stronger than ever.

We have already covered the basic reasons why the eurozone is a total disaster here: we explained the reasons behind the fall of Italy since 2008. The figures look like a country which has undergone a war.


  • Industrial production:  -25%
  • GDP: -7%
  • Youth unemployment: + 100%
  • Fertility rate: 1.4% descending
  • Net Emigration rate: + 250%
  • Percentage of bank non-performing loans: + 270%

We have to consider that the numbers pertaining to the net emigration are underestimated, as we have explained here.

So, inside the euro zone, there are many losers (among which Italy), but one clear winner: Germany.
Now we can argue that it is easy to blame German banks and policy makers for the disaster in Italy: in fact I insist on this point. It is entirely up to the Italian policy makers if Italy has fallen down into this dip: they sold their country for careers in Brussels, and with the support of those industries that produced outside Italy, where the labor force is cheap, and sold in those countries where the currency is strong.

Is it unethical to make profits in this way? for the entrepreneur it is not, for the policy maker who is supposed to stand up for the rights of the people, it is.

So, Italian policy makers, and all that intelligentsia (intellectuals, journalists, editors, opinion makers, economists) who have given their support to this project is to blame. So, it is up to Italians. The sooner they realize they have to stop blaming others for the disaster, the sooner they can get out of this mess.

Now, this news is remarkable: German Vice Chancellor Sigmar Gabriel has said a couple of days ago that:

"Germany is the biggest beneficiary of the European Community - economically and politically"


Bear in mind that this guy belongs to the SPD, the same party of Angela Merkel. He is the minister of economy of Germany as well. Maybe he will the next candidate that the SPD will use to replace Mrs Merkel as Chancellor.

Now, with this statement, I think that now we can bring the euro discussion to its natural conclusion: it was a project born to strengthen Germany. There may be many reasons for this.


Despite all of its defects, I think that the euro will survive for many years ahead. I explained the reasons here.



sabato 7 gennaio 2017

China: why limiting fireworks?

It seems that the gun powder was born in China and that it was used for making fireworks.
A few days away have passed since the beginning of the new year, and I was simply following some thoughts.

In a previous article (here the Italian version), we explained the reasons behind increasing inequality in the Western Countries and the causes for raising economies like Japan in the 80's and China in the 00's.
The nuts and bolts are that, when there is no stop to how much money a Central Bank can print, then a Country, say US, starts printing dollars, which are accepted worldwide due to the fact that, for example:
1. Crude Oil has to be paid in dollars
2. US is a Superpower, won the Second World War, imposed the Bretton Woods agreement, then unilaterally abandoned it, and, whether you like it or not, it decides the doom of the Western Countries.

Bear in mind that until 1989, formally US were in a condition of cold war with the Soviet Union, this implying that the huge amount of money that US printed was one of the main causes (not to say the Main cause) of the fall of the Communism, thanks to a huge investing in technology, warfare, education and so on, that would not have been possible otherwise, under a Gold Standard.

So, when the US realized they could print dollars to buy stuff from the rest of the world, where the cost of labour was extremely low and huge amounts of people were still working in the agricolture, so there was room for moving millions people from the countyside to the city, then countries like China started producing like hell.
Then the Central Bank of China printed Yuans out of thin air, and with these newly created Yuans China bought dollars.
This loop has two main effects:

1. It keeps devaluating the Yuan,
2. China can continue to buy US assets

The combined effects of the aforementioned points are complex, and we will cover this in another post.

Today I would like to draw a few lines about one aspect which is not considered by economists when they discuss about China, and they claim that China cannot grow at that pace (7% yoy, if it was to be true), basing on God-knows-what models (they are always wrong...)

Pollution.

You see, China has used more cement in three years (between 2011 and 2013) than US in the entire 20th Century.
This means that if China has simply continued to build cities and bridges and airports at the same rate, between 2014 and 2016, then, all other things being equal, the GDP would have grown by 0%!
Just imagine: you build another US in China and there is no growth of the Gross Domestic Product. You need to do better than that.

What do you need to build up such an enormous quantity of buildings? Well, material, labour force  and energy.
Where does the energy in China come from? Coal by 70%, Oil by 20%.

These are the consequences.


When I used to attend the lessons at the driving school, they mentioned the risk of incurring into car accidents because of the fog, not because of the pollution.


It is clear that the situation cannot go on like that. Bejing authorities also control the use of the fireworks during the New Year's Eve to contribute to air quality.
So, China needs to renew completely their model of development. And they need to do that quickly, since they have planned to build megacities to accomodate millions of people coming from the internal rural areas.

So, I don't know how they can manage such a shift from coal and oil factories to a green economy in a few years: they cannot shut down factories, they need to keep costs low to go on exporting, they need to pay low wages, so I am a bit wary that they are going to implement state-of-the-art pollution filters, advanced waste disposal systems, reconfigure the energy sources and the distribution network etc on such a vast scale.

Good luck, China.